Cucina bresciana e bergamasca e Cucina pavese
È una gastronomia che riflette la lunga influenza della dominazione veneta. Qui troviamo la celebre “polenta e osei”, in versione bresciana, con gli uccelleti cotti allo spiedo, o bergamasca, che invece preferisce la cottura in tegame.
Anche i “casonsei”, la pasta ripiena caratterizzata dalla presenza di salsiccia o salame nel ripieno, hanno delle varianti diverse nelle due province. La polenta è probabilmente la “regina” di queste cucine e riveste un ruolo importante nei primi piatti, accompagnando i secondi ed anche i dolci, con numerose preparazioni popolari che la arricchiscono con zucchero, uova, miele, frutta secca e fresca.
Cucina pavese
Il suo piatto storico è la zuppa alla pavese, che, si dice, sia nata per soddisfare, con il poco disponibile, un regale ed affamato Francesco I di Francia. Ma quella pavese è anche una cucina di riso, con quel capolavoro monastico che è il risotto alla certosina, e di pesci, pescati nel Po e nel Ticino.
Non si può dimenticare il salame di Varzi e gli altri insaccati come coppe, pancette, cotechini. Più recentemente si è aggiunta a questa squisita compagnia anche la “Torta Paradiso”, delicata e inimitabile preparazione di pasticceria. Caratteristici sono poi gli agnolotti pavesi.
Zuppa alla pavese
La zuppa alla pavese è un piatto appartenente alla tradizione gastronomica di Pavia e consiste in una zuppa in brodo composta da pane raffermo casereccio, da formaggio e da un uovo fresco al centro.
Storia della zuppa alla pavese
Secondo la tradizione, la ricetta h da un episodio che vide protagonista Francesco I di Francia il quale, durante la battaglia di Pavia, fu fatto prigioniero e subito dopo condotto presso una cascina vicina per rifocillarsi (Cascina Repentita).
La leggenda narra che la contadina, colta alla sprovvista, non trovò di meglio che servire all’illustre ospite una zuppa composta da ciò che aveva al momento disponibile, inventando quindi la famosa zuppa.
Francesco I di Francia, tornato in patria dopo un anno di prigionia, introdusse a corte questa zuppa che ebbe un tale successo da divenire ben presto una celebre pietanza destinata a fama secolare.