Sentieri della fede: I santuari in Lombardia
MOMENTI DI PREGHIERA E DI RACCOGLIMENTO
Terra di profonda religiosità, la Lombardia ospita numerosi santuari, la cui origine è spesso legata a particolari forme di devozione. Sono diversi quelli legati al culto mariano, come il santuario della Madonna di Caravaggio (Bergamo), famoso in tutta l'Italia, sorto nel luogo in cui scaturì una fonte miracolosa in seguito a un'apparizione mariana, quello della Madonna dei Ghirli a Campione d'Italia (Como) o quello di Santa Maria del Monte a Varese.
Ma ci sono anche quelli legati ad altri santi: San Pietro in Ciel d'Oro a Pavia, per esempio, custodisce le spoglie di Sant'Agostino; San Luigi a Castiglione delle Stiviere, invece, è dedicato al culto di San Luigi Gonzaga, il protettore della gioventù; il santuario di San Girolamo a Vercurago, nel lecchese, è consacrato al nobile veneziano che fondò proprio qui la congregazione dei Somaschi, rivolta alla cura degli orfani.
I santuari rivestono spesso un grande interesse anche storico e architettonico e custodiscono in molti casi dipinti e sculture che sono veri tesori artistici; costituiscono quindi mete ideali non solo per potersi raccogliere in preghiera e in meditazione in luoghi pieni di pace e saturi di spiritualità, ma anche per contemplare alcuni dei tesori dell'arte lombarda.
Beata vergine del Soccorso - OSSUCCIO (CO)
La leggenda popolare che riguarda il Santuario narra che una giovane pastorella sordomuta trovò la statua della Vergine in una grotta. Grazie a questo fortunato ritrovamento, la giovane cominciò a parlare. La devozione popolare tentò di portare la statua della Vergine, risalente al XIV secolo, in paese, ma poi è sempre stata riportata nella grotta, dove fu costruito il Santuario fondato sulle rovine di un tempietto pagano dedicato a Cerere.
Il complesso attuale è databile al XVI sec., mentre la decorazione interna è opera barocca dei Magistri Intelvesi (sec. XVII).
La sua nascita come luogo di culto cristiano è molto più remota e risale all'alto Medioevo.
Il Santuario si raggiunge seguendo il grande viale che sale serpeggiando, affiancato da quattordici cappelle del '700 che racchiudono 230 statue di gesso a grandezza naturale raffiguranti scene della Passione e i Misteri del Rosario.
Madonna della Comuna - OSTIGLIA (MN)
Il Santuario, a pochi chilometri da Ostiglia, risale al XIV secolo, ma è stato profondamente rimaneggiato nel 1533 ed è oggi uno dei centri principali di culto mariano del mantovano.
Secondo la tradizione, il santuario fu edificato dopo un'apparizione della Vergine sopra a un salice agli occhi di una giovane contadina sordomuta che riacquistò la parola. Dopo il racconto della contadina si sviluppò una forte devozione che portò alla costruzione di un oratorio a cui fece seguito la realizzazione di una chiesa.
Maria Madre del Salvatore - CASALPUSTERLENGO (LO)
La statua della Madonna, creata con argilla da un umile vasaio, tutte le sere dopo la processione dei frati cappuccini che le rendono omaggio appare sopra la cappellina in San Salvario, benedicendo il popolo accorso.
La Statua viene portata nella chiesa di Sant'Antonio Abate in Casale, ma, al mattino successivo, la Madonna viene ritrovata nella sua cappella: questo viene interpretato dai paesani come desiderio della Vergine di veder edificato un Santuario.
Santa Maria della Croce - CREMA (CR)
Il santuario, ubicato appena fuori città, fu eretto a partire dal 1490 su progetto dell'architetto Giovanni Battagio da Lodi, di scuola bramantesca, per ricordare l' apparizione della Madonna a Caterina degli Uberti.
La pianta centrale è sviluppata in senso cruciforme, risultato dell' aggiunta di 4 cappelle al corpo centrale circolare, che appare come un alto tiburio; davvero particolare è l'effetto creato dal contrasto tra le verdi cupole che sormontano le cappelle e il rosso dei mattoni dell'edificio, effetto cromatico esaltato dal marmo bianco che sottolinea il portale d'ingresso e la lunetta sovrastante.
Nello stesso tempo, il rapido susseguirsi di monofore, bifore e colonnine della loggia sui tre ordini di apertura dà, unitamente ai rilievi decorativi in cotto, un forte senso di dinamismo. Le logge del tamburo e la copertura conica della cupola, si devono ad Andrea Montanaro da Crema, architetto che sostituì nel 1494 il Battagio, il quale, invece, aveva previsto una copertura a calotta.
La struttura circolare dell' esterno diventa ottagonale all'interno, riprendendo però la ricca e vivace decorazione in cotto esteriore. Tra le opere: "Epifania" (1575) e "Deposizione" di Bernardino Campi, pittore cremonese della fine del XVI sec., che dipinse prevalentemente a Cremona, a Milano e a Sabbioneta, prediligendo le decorazioni leziose; "Natività" di Antonio Campi, pittore e incisore dello stesso periodo, già orientato al manierismo; "Assunta" di Benedetto Diana, pittore veneziano del XVI sec. giunto a Crema durante la dominazione veneta, ispiratosi al colorismo del Bellini.
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