Vacanza naturalistica: Mille forme di vita in Lombardia

IL RESPIRO DELLA NATURA LOMBARDA

Cicogna bianca (Ciconia Ciconia)Con il 21% del suo territorio protetto, la Lombardia, nonostante la forte urbanizzazione, riesce a custodire un patrimonio unico e invidiabile di specie animali e vegetali diverse. Si va dagli aironi, il cui territorio privilegiato è costituito dai terreni bassi e dai boschetti della "bassa" padana, e dai loro numerosi parenti della nutrita famiglia degli ardeidi (che rispondono a nomi evocativi come 'garzetta", 'sgarza col ciuffo', 'tarabusi"), alla cicogna bianca, tornata dopo diversi anni a nidificare nella zona del Parco del Ticino; dalle diverse specie migratorie al gipeto, il più grande uccello delle Alpi, che è di nuovo possibile veder scendere, lento e maestoso, sulle vette della regione.

Senza dimenticare i camosci, gli stambecchi, i caprioli delle valli montane, ma anche le umili rane, che popolano le zone umide, o le straordinarie varietà di farfalle che in primavera palpitano su tutti i prati.Ma anche la flora lombarda offre al turista sorprendenti tesori.

E, d'altra parte, basta pensare che il solo Parco Naturale dell'Adamello ospita 1.400 specie vegetali registrate, di cui 30 endemiche, cioè presenti solo in aree molto ristrette. Il principale pregio della vegetazione della regione è infatti la grande varietà: si va dalle zone di brughiera, che sopravvivono nel Parco del Ticino e in alcune altre aree, dove sono presenti sempreverdi come il brugo (molto simile all'erica), ai boschi di pioppi e di salici delle zone pianeggianti, fino ai castagni, alle querce, ai carpini e ai faggi delle colline, e ai larici, ai pini e agli abeti delle alte quote.

Insomma, un patrimonio prezioso e vario.
Da salvaguardare certamente, ma anche e soprattutto da ammirare grazie alle tante occasioni di passeggiate, trekking, itinerari in bicicletta o in automobile a disposizione di turisti a ricerca di emozioni profonde e di un autentico contatto con la natura.

 

Fauna

A tu per tu con gli animali di Lombardia

Stambecchi tra le rocceTroviamo qui tantissimi mammiferi: dall'ermellino al cervo, al capriolo, allo stambecco, alla marmotta, fino al raro orso bruno, alla volpe, che si spinge fin al limitare delle zone abitate, e al lupo, che oggi, protetto, è tornato a popolare le zone montane.

Ma forse la caratteristica distintiva della fauna lombarda è costituita dai volatili: sono numerosissime infatti le specie che nidificano nella regione, soprattutto nelle zone più umide, tanto che ambienti come le "garzaie" che si incontrano numerose soprattutto in pianura, lungo il corso dei fiumi lombardi, devono il loro nome proprio al fatto di essere il luogo di nidificazione principale delle "sgarze", il nome dato qui agli ardeidi (e cioè agli aironi e alla loro numerosa e varia famiglia).

Per non parlare dei migratori che transitano nel territorio, sostando brevemente nei suoi boschi: solo nel territorio del Parco del Ticino sono state censite ben 246 specie, di cui solo poco più di 100 nidificano.

Sono però i grandi uccelli delle zone montane a riservare ad appassionati e turisti una particolare emozione: l' aquila reale, che volteggia ad ali ferme lasciandosi trascinare da venti e correnti; il gipeto, con la sua apertura alare di quasi tre metri; la pernice bianca, dalle straordinarie capacità mimetiche, che vive al limite delle nevi perenni.

In sostanza, un vero e proprio paradiso per gli amanti di trekking e di birdwatching, che qui possono scegliere tra percorsi diversi e sempre entusiasmanti.

 

Flora

Fiori e piante di Lombardia: una gioia per gli occhi e per la mente

Castagno Europeo (Castanea Sativa)La meravigliosa fioritura delle praterie d'alta quota, che in primavera si vestono di distese di genziane, primule, gigli rossi, anemoni; le stelle alpine, che spuntano nelle crepe delle rocce; i folti boschi di conifere, che vanno diradandosi man mano che ci si inerpica verso le nevi perenni; i castagni, le querce, i cornioli e, in basso, i pioppi, le farnie, i salici alla cui ombra fioriscono mughetti, crochi, denti di cane e pulmonarie, campanule, violette e pervinche.

E l'elenco potrebbe continuare con i canneti, i gigli d'acqua, le ninfee delle zone umide, o le brughiere di alcune zone dove, come nel Parco delle Groane, il terreno ferroso non ha permesso, nei secoli, la coltivazione.

Una straordinaria varietà di specie diverse: basti pensare che nel solo Parco Regionale dell'Adamello sono state censite 1.400 varietà diverse di piante, di cui una trentina endemiche, cioè circoscritte a piccole aree del parco.

Già, perché la flora lombarda cambia non solo procedendo da nord a sud e dalle altitudini più elevate a quelle più basse, ma anche a seconda dei microambienti che si incontrano nella regione e che costituiscono uno stupefacente mosaico di sorprese naturalistiche alla portata di tutto coloro che sono alla ricerca di un turismo in contatto diretto con l'ambiente.
 

Per notizie sulla flora protetta nei parchi lombardi

  •  www.parchi.regione.lombardia.it/html/index.asp 
  • www.parks.it/

 

Le specie protette

Gentiana CalycosaIn difesa della biodiversità lombarda

Genziane, gladioli, stelle alpine, gigli rossi, narcisi, le rare orchidee; ma anche il capelvenere, gli anemoni, le campanule, i mughetti, e tanti altri fiori che punteggiano i prati primaverili: sono molte le piante che in Lombardia vengono tutelate dalla legge, che ne proibisce o ne disciplina la raccolta.

E difese sono anche molte specie di animali selvatici, dai grandi erbivori delle montagne, come cervi e camosci, ai carnivori, come l'orso bruno e il lupo, da poco tornati nella regione, agli uccelli, come i grandi rapaci che sono stati reintrodotti e protetti dopo una lunga assenza e di cui oggi è possibile contemplare i grandiosi voli planati.

Ma anche specie più piccole che s'incontrano in una semplice passeggiata tra i boschi: i ricci, i tassi, le volpi e gli scoiattoli.
E perfino le umili rane, un tempo numerose nelle zone lacustri e palustri come nelle vaste aree coperte dalle risaie e ora ridotte a poche aree a causa dei diserbanti e dei fitofarmaci usati nella coltura, o alcune specie di farfalle, molto comuni qualche anno fa, ma ormai diventate rare.

Precise norme legislative tutelano oggi un patrimonio naturale che ha patito molto per la veloce e incontrollata antropomorfizzazione del territorio.

Una tutela spesso coronata dal successo, com'è accaduto, per esempio, nel caso del Lambro, un tempo uno dei fiumi più inquinati d'Italia e che oggi è stato restituito a carpe, trote e cavedani grazie al Parco Regionale istituito nel 1983 e dal sistema di depuratori di cui è stato dotato.
 

Giardini e Orti Botanici in Lombardia

I GIARDINI DELLA SCIENZA

Orto botanico di Brera, MilanoLa tradizione degli orti botanici in Lombardia è molto antica e risale al Settecento: i primi furono infatti creati verso la fine di quel secolo, sulla spinta del miglioramento impresso da Maria Teresa d'Austria all'economia e alla cultura lombarde.

E sono splendidi orti botanici, ancora oggi fiore all'occhiello della regione: quello di Brera, a Milano, un'oasi di pace nel cuore della città, con una serra disegnata dal Piermarini; quello dell'università di Pavia, con le serre in muratura di Luigi Canonica e un platano secolare, che oggi fa parte del catalogo degli alberi monumentali d'Italia.

La regione annovera però anche giardini botanici nati per iniziativa di singoli appassionati, con caratteristiche particolari; è il caso del Giardino Botanico Alpino di Pietra Corva, vicino a Romagnese (Pavia), creato allo scopo di raccogliere specie provenienti dalle montagne di tutto il mondo, o quello creato da Arthur Hruska a Gardone Riviera (Brescia), sullo sfondo del suggestivo paesaggio del lago, o ancora quello dedicato in particolare alle piante medicinali di Toscolano Maderno (Brescia).

Un esemplare unico è poi il Giardino Botanico Alpino "Rezia" a Bormio (Sondrio), creato nell'ambito del Parco nazionale dello Stelvio per far conoscere le specie vegetali che si incontrano nel parco e che vanta anche una raccolta di piante provenienti dalle montagne di tutto il mondo.